martedì 17 agosto 2010

LE PAROLE PER DIRLO

Con il celebre libro 'Le parole per dirlo', la scrittrice francese Marie Cardinal spezza il silenzio sulla sofferenza psicologica femminile. Siamo a ridosso del 1968, dopo si apriranno nuove porte, ma fino ad allora i drammi interiori delle donne, quelli veri, non erano stati svelati. Ecco come Marie descrive il primo incontro con lo psicoanalista che l'aiuterà, come lei stessa dice, "a nascere".
"Dottore, sono malata da molto tempo. Sono scappata da una clinica per venire da lei. Non ce la faccio più a vivere". I suoi occhi mi fanno capire che mi sta ascoltando, che devo andare avanti. Prostrata com'ero, rinchiusa com'ero nel mio universo, come facevo a trovare le parole che sarebbero passate tra me e lui?...Avevo molte storie da raccontare, molti aneddoti. Ma delle storia che abitava dentro di me, la Cosa, questa colonna del mio essere, ermeticamente chiusa, piena di buio in movimento, come facevo a parlarne? Era una colonna densa, spessa, percorsa talvolta da spasmi, da affanni e da movimenti lenti come quelli dell'acqua nei sottofondi marini. I miei occhi non erano più finestre. Benchè fossero aperti sapevo che li avevo chiusi, che erano solo due fette di globi oculari. MI vergognavo di quello che succedeva dentro di me, di tutto quel fracasso, quel disordine, quella agitazione. Nessuno doveva guardare là dentro, nessuno doveva sapere, neanche il dottore. Mi vergognavo della mia pazzia". 
Ecco, la vergogna. Vergognarsi di stare male, tanto da non trovare neppure le parole per dirlo. 

2 commenti:

  1. Sensi...

    …un albero di pesco a primavera…
    …un tramonto d’autunno…
    …la schiuma del mio mare incazzato dal maestrale…
    …una frustata sulla schiena…
    …una tazza di cioccolata fumante…
    …una lucertola che si scalda al sole…
    …il volo di un falco a Gorroppu…
    …il viso di una donna amata…
    …la scia di un aeroplano nel cielo limpido al mattino presto…
    …le urla dei gabbiani sulla scia di un peschereccio…
    …le risate dei bambini al mare…
    …la serenita’ di un cimitero al mattino…
    …il rombo di una moto che ti sfiora…
    …un’eclissi di luna…
    …il dolore alle gambe quando provo a correre…
    …il volo delle farfalle a primavera…
    …lo sguardo triste di un bambino…
    …i colori dei tulipani che piantava mio padre…
    …il brivido di una doccia gelata sulla pelle calda…
    …il caldo abbraccio di un neonato…
    …un arcobaleno…
    …melodie che non esistono in natura…
    …il primo bacio che ho dato a una donna…
    …la brezza ghiacciata di primo mattino in dicembre…
    …una mano fredda che ti si infila tra le gambe…
    …una corsa di cavalli…
    …il senso di rinuncia dopo che vieni pestata…
    …la gioia di ogni piccola rivincita…

    ..questa e’ la mia vita…

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  2. Grazie a rimediass per averci donato questa bella poesia, in cui un po' tutte possiamo riconoscerci, perchè la vita è fatta di sensi, di percezioni, di ciò che ci colpisce nel bene e nel male, qui riportato benissimo grazie alla magia delle parole.

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