La rosa
Eri già in me
murata,
il raro dipinto, il muro crollato,
carne fruttuosa
del mio dire che, mai detto, mi dice:
animula per care mani
e copule risorta alla sinfonia nuziale,
è il punto cieco
di un'iride, è il suo buio a lungo imparato,
quando
torna a vedere, l'amore...
Così lo scrittore Alberto Bevilacqua parla d'amore. Commenta la scrittrice Francesca Pansa: "Cosa si può chiedere all'amore? Cosa può chiedergli un poeta? La risposta di Bevilacqua è convinta, appagata, dolorosamente ripetuta".
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