giovedì 2 settembre 2010

QUANDO A PARLARE SONO GLI OCCHI







2 commenti:

  1. ...beh, non per fare retorica...ma io son convinta che gli occhi parlino davvero...io mi affido sempre agli occhi di qualcuno per capirne un po' di piu'...mi sento sempre dire che i miei occhi sono molto espressivi, e molto tristi...ed e' vero...e' da tanto tempo che i miei occhi non ridono piu'...
    quando incontro qualcuno per la prima volta, io scavo nel suo sguardo...perche' tutto cio' che puoi nascondere col resto del corpo, con gli occhi diventa piu' difficile da fare...non sono muscoli che puoi contrarre, agitare o chissa' che...loro hanno vita a se, e tu non puoi comandarli...solamente abbassarli per nascondere cio' che sta scappando via dal tuo controllo, ma questo gesto, normalmente, viene interpretato come segno di resa...e forse e' cosi'...
    e gli occhi ti sanno accarezzare, ti sanno ferire, ti sanno coccolare...e sanno catturare per te ogni dettaglio, ogni momento, ogni emozione che tu poi porterai sempre con te, dentro di te...perche' come gli occhi sono lo specchio dell'anima, questa e' davvero il loro archivio...

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  2. Sono perfettamente d'accordo con te, rimediass. Spesso gli occhi dicono molto di più di qualsiasi parola. Non è retorica, è la verità. In un colloquio di qualsiasi tipo, già dallo sguardo del tuo interlocutore ti accorgi del livello di interesse che ha verso di te e verso quello che dici. Le parole sono secondarie: magari puoi ricevere parole che esprimono interesse verso per quel che stai dicendo, ma se lo sguardo vaga altrove, se non ti corrisponde, puoi dedurne che un vero interesse non c'è. D'altro canto, anche di fronte a un interlocutore di poche parole, dal suo sguardo puoi capire che invece è interessato al colloquio.
    Mi dispiace sapere che i tuoi occhi non ridono più da tanto tempo, so cosa vuol dire. Gli occhi di tante donne non ridono più, e il fatto è che non si può neanche fingere: o gli occhi, quindi l'anima, scelgono di ridere, oppure no. Ma è appunto una scelta dell'anima, che come tale non si comanda con la ragione.

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